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2 Giugno 1946, la celebrazione al Parco della Resistenza di Comacchio

Il discorso del sindaco Pierluigi Negri: "Quel giorno segnò una svolta per il nostro Paese"

Data :

2 giugno 2025

2 Giugno 1946, la celebrazione al Parco della Resistenza di Comacchio
Municipium

Descrizione

Gli alunni delle Scuole Medie “Zappata” di Comacchio al centro dell’evento che Anpi – Comacchio ha organizzato venerdì 30 maggio nel Parco della Resistenza per celebrare il 2 Giugno, la Festa della Repubblica italiana.

Un evento patrocinato dal Comune di Comacchio e che ha potuto contare anche sulla messa in scena di performance ispirata al film diretto da Paola Cortellesi “C’è ancora domani” e interpretata dalle donne dell’associazione Temperamenti.

La cerimonia, davanti a tutte le forze dell’ordine e ai rappresentanti di alcune associazioni del territorio, si è aperta con l’intervento della presidente di Anpi Comacchio Susanna Pucci, seguita poi dal discorso del sindaco Pierluigi Negri.

Fatevi raccontare le testimonianze di cosa avvenne allora”, dichiara la presidente Anpi rivolgendosi ai tanti studenti giunti alla celebrazione con maglietta bianca e pantalone nero e con il cappellino in testa con il tricolore e il nome della città di Comacchio.

Il sindaco ha poi ricordato il significato storico e sociopolitico della data del 2 giugno 1946.

Oggi celebriamo la Festa della Repubblica, che segna una svolta storica per il nostro Paese”, dichiara Negri rivolgendosi ai presenti. E prosegue: “Una giornata fondamentale per le donne italiane che, al voto parteciparono in quasi 13 milioni di elettrici, mentre quella degli uomini si attestò sui 12 milioni. Il 2 giugno 1946 gli italiani scelsero la Repubblica alla Monarchia, e il voto delle donne italiane fu certamente determinante. Si votò altresì per la nomina della Assemblea costituente che aveva il compito di redigere ed approvare la Costituzione della Repubblica.

Nella Assemblea, costituita da 556 deputati, furono nominate 21 donne, di cui 5 entrarono a fare parte della Commissione dei 75 incaricati di redigere la Costituzione”. Il sindaco inoltre ha sottolineato l’impegno politico trasversale delle donne nella realizzazione della nostra Costituzione che fin dalla sua emanazione, 79 anni fa, conteneva già il principio di eguaglianza fra uomini e donne: “Una Costituzione in cui la parità di genere già allora, in diversi articoli che la compongono, era riconosciuta e tutelata”.

Arriva poi il momento degli alunni delle scuole Zappata. Guidati dalla professoressa Eleonora Tuffanelli i ragazzi e le ragazze hanno dato lettura dei primi 12 articoli della Costituzione affiancando una riflessione di una scrittrice o poetessa che ha trattato il tema della libertà e della democrazia nelle sue opere.

Alla celebrazione è poi intervenuta Ornella Farinelli di Udi Spazio donne Comacchio che ha rivolto una lettera ad un immaginario giovane di oggi.

Il momento più toccante è stato però quando le figuranti dell’associazione Temperamenti hanno rappresentato il voto delle donne il 2 giugno 1946.

Sulla stregua di una scena del successo cinematografico della Cortellesi, infatti, prima di riporre la scheda nell’urna, le figuranti di Temperamenti, una ad una hanno motivato il loro voto, sottolineando lo stato d’animo di quelle donne che per la prima volta nella storia dell’Italia andarono al voto. “Voto per la libertà” grida ai presenti una di loro, con la scheda in mano.

Lo spettacolo si chiude con l’inno nazionale: e mentre le parole e le note di Mameli scorrono gli alunni e le alunne della Zappata si posizionano per comporre un bellissimo Tricolore bianco, rosso e verde.

   

Il discorso integrale del sindaco Pierluigi Negri:

"Rivolgo un cordiale saluto e un benvenuto a tutti i presenti, autorità civili e militari, associazioni combattentistiche, ai ragazzi della scuola primaria di secondo grado di Comacchio, al loro Dirigente scolastico e docenti.

Un particolare saluto e ringraziamento ad ANPI per l’organizzazione di questa celebrazione.

Oggi celebriamo la Festa della Repubblica, una giornata che segna una svolta storica per il nostro Paese.

In quel giorno del 2 giugno 1946, con il referendum istituzionale a suffragio universale, ovvero con il voto esteso per la prima volta alle italiane, dal decreto legislativo del Luogotenente Generale del Re, Umberto I° Di Savoia, emesso il 1° febbraio 1945, gli italiani, uomini e donne, furono chiamati a decidere la forma di governo, tra Repubblica e Monarchia.

Una giornata fondamentale per le donne italiane che, al voto parteciparono in quasi 13 milioni di elettrici, mentre quella degli uomini si attestò sui 12 milioni.

Il 2 giugno 1946 gli italiani scelsero la Repubblica alla Monarchia, e il voto delle donne italiane fu certamente determinante.

Si votò altresì per la nomina della Assemblea costituente che aveva il compito di redigere ed approvare la Costituzione della Repubblica.

Nella Assemblea, costituita da 556 deputati, furono nominate 21 donne, di cui 5 entrarono a fare parte della Commissione dei 75 incaricati di redigere la Costituzione.

La mobilitazione delle associazioni femminili fra le quali c’era anche l’Udi (Unione donne in Italia) nata a Modena nell’ottobre 1944, di cui saluto e ringrazio per la presenza qui oggi delle rappresentanti locali, portò al riconoscimento del diritto al voto delle donne italiane.

Fu un impegno trasversale quello della conquista del voto delle donne. Alla mobilitazione, che portò al riconoscimento di questo diritto, presero parte donne come Maria Federici (della Democrazia Cristiana), Nilde Jotti (del Partito Comunista italiano) e Lina Merlin (del Partito socialista italiano). Tutte e tre fecero parte delle 21 donne che entrarono poi nell’Assemblea costituente e, unitamente ad Angela Gotelli e Teresa Noce, delle 5 designate alla Commissione dei 75 che traghettò, di fatto, l’Italia verso la Repubblica.

Donne tutte che parteciparono alla realizzazione della nostra Carta costituzionale che oggi appare, dopo 79 anni dalla sua emanazione, una Costituzione in cui la parità di genere già allora, in diversi articoli che la compongono, era riconosciuta e tutelata.

Buona Festa della Repubblica a tutte e a tutti gli italiani". 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 2 giugno 2025, 09:27

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